domenica 4 novembre 2012

Getting a job. Il processo di selezione in azienda.


Ho un'idea che mi frulla in testa da un po' di tempo. 

Penso che se avessi avuto un paio di suggerimenti prima di iniziare la ricerca del lavoro, forse ci avrei messo meno a trovarne uno. O forse no. In fondo c'è una variabile che rimane molto importante, e può essere chiamata in vari modi: timing, cioè essere al posto giusto al momento giusto; "culo", coincidenza...o destino.
Per il resto, i colloqui di gruppo e personali servono alle risorse umane per capire che tipo di persona ci si trova davanti e chi può essere più adatto ad una determinata posizione. Per questo motivo penso sia importante essere se stessi.

Ad ogni modo, ecco i tips che ho raccolto durante questi due mesi di ricerca lavoro, per affrontare al meglio le fasi di selezione in grandi aziende italiane. 

Il processo di selezione.
Ogni azienda ha il  processo di selezione che ritiene più adeguato (e che si può permettere). 
Vi racconto quella che è stata la mia esperienza.

Il primo step è il colloquio di gruppo.
Questo vuol dire che all'appuntamento si è insieme a N persone (dove, nella mia esperienza, 4 < N < 40). A quel punto possono essere varie dinamiche di gruppo:
  • Presentati agli altri (può essere una presentazione creativa a scelta, o una presentazione cartacea con pennarelli, colla, cartoncini e immagini. In questo caso, è bene provare ad essere creativi, ed utilizzare tutto il materiale a disposizione). Danno un tempo in genere di 5 minuti a testa, è bene rispettare i tempi, altrimenti ti interromperanno loro.
  • Dinamica di gruppo. Ci possono essere casi aziendali da leggere e poi discutere insieme (magari in inglese), budget da assegnare a vari progetti, o una serie di oggetti a cui dare un ordine di priorità (sei nel deserto: dai un ordine di priorità agli oggetti più importanti per sopravvivere). Mi raccomando: in genere l'acqua è uno dei beni più importanti, se siete sulla luna i fiammiferi -in assenza di ossigeno- non serviranno a molto!...sulla vodka mi rimangono dei dubbi esistenziali, se scegliete una pistola poi dovete giustificare la vostra scelta! Importante in questa fase è sapersi relazionare con i compagni di gruppo, dare la propria opinione, partecipare attivamente, lasciare parlare anche le altre persone...e stare nei tempi assegnati.
  • In genere bisogna poi scegliere un rappresentante e presentare le decisioni prese in gruppo.
  • Test di logica: serie numeriche, figure geometriche...meglio esercitarsi prima.
  • Test decisionali: ad esempio prendere in poco tempo delle decisioni (risposte multiple) riguardo ad una certa situazione.
  • Test creativi di gruppo: inventati e costruisci un oggetto, scegliete il migliore tra quelli del gruppo, pensate alla campagna di comunicazione, canali di distribuzione, budget...
Il secondo step è il colloquio individuale. In genere avviene un primo colloquio con le risorse umane, ed un secondo/terzo con il responsabile del team con cui si potrebbe andare a lavorare.
Ecco alcune domande tipiche:
  • Mi descriva il suo percorso accademico e le sue esperienze lavorative.
  • Se c'è stata un'esperienza lavorativa, per quale motivo è terminata/vuole cambiare.
  • Mi dica 3 pregi e 3 difetti.
  • Come si vede tra 5 anni?
  • Mi racconti un suo successo.
  • Mi racconti un suo fallimento, e come ha reagito (capacità di problem solving).
  • Domande di quantificazione. Per esempio: quante palline da tennis possono stare in una cinquecento? Quanti pezzi dell'oggetto X sono stati venduti in Italia l'anno scorso? In queste tipologie di domande, è difficile avere già la risposta pronta, lo scopo è vedere come il candidato ragiona, non tanto se azzecca la risposta esatta. Ecco, può essere utile sapere che in Italia ci sono circa 60 milioni di abitanti...
  • Possibili domande tecniche, a seconda della tipologia di posizione. Per questo motivo è importante avere ben chiara la job description per cui si sta facendo il colloquio di selezione.
  • Perché è interessato a questa posizione e perché crede possa essere la persona più adatta?
  • Cosa sa di questa azienda? (Prepararsi sull'azienda in questione è buona cosa: la storia, qualche nome,  il fatturato, il numero di dipendenti...)
  • E lei ha domande?
Queste sono le domande più gettonate.

Una leggenda metropolitana racconta di un ragazzo che, dopo una lunga serie di colloqui, arriva all'ultimo step, al colloquio con il manager di una importante società di consulenza. Il manager in questione, non sapendo più cosa chiedere al candidato, gli chiede di scrivere su un foglio il nome della società in questione. Il ragazzo non viene assunto.

Accorgimenti come avere un buon tono di voce (non bisbigliare e non urlare), essere educati, non sputare, non ruttare...Ah, la stretta di mano! Va bene che la mano molla proprio non piace a nessuno, ma non c'è nemmeno bisogno di stritolare la mano altrui!
Penso sia molto importante, inoltre, essere molto motivati, sapere (o pretendere di sapere) quello che si vuole nella vita. Anche in questo caso, ricordatevi che i supereroi sono pochi, per questo motivo è fondamentale mantenere un buon livello di autostima.

Per il resto, cito lo zio G.:
"Sii te stessa. E ricorda che la trasparenza e l'onestà, alla lunga, pagano".

Aggiungerei, "Be choosy. And be down-to-earth" (ovvero, Fornero a parte, sembra che tutti quelli che escono da Bocconi, e non solo, vogliano fare i manager. Ci vuole anche un po' di realismo.)

In bocca al lupo.


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