lunedì 29 ottobre 2012

Le aziende a caccia di supereroi



Cosa cercano le aziende? Praticamente dei supereroi.

Ovviamente stiamo parlando di grandi aziende che approfittano (giustamente) di questo momento di crisi del mercato del lavoro per cercare rari esemplari di uomini e donne modello.
Vi è mai capitato quindi di vedere annunci di lavoro per new graduates in cui vengono richiesti almeno 2 anni di esperienza lavorativa (mi prendi in giro??!!)?
Il problema, per noi comuni mortali, è che c'è più domanda rispetto all'offerta. E non c'è bisogno di grafico per capirlo.

Cosa guardano quindi le grandi firms in un curriculum?

Ecco alcune riflessioni, nati dall'esperienza di 2 mesi di ricerca di un lavoro a Milano.
Il personale HR per una prima esperienza di lavoro (rassegnamoci, tranne casi di lode in fisica o raccomandazioni, stiamo parlando di stage!) guarda vari fattori in un curriculum vitae:
  1. Una laurea. Possibilmente magistrale, conseguita nel minor arco temporale possibile. E con la maggiore votazione possibile ovviamente. Ho assistito ultimamente ad una interessante discussione durante la quale un professore universitario sosteneva che le aziende non guardano la votazione con cui si è conseguita la laurea, dal momento in cui non esiste un rank di "serietà" delle università italiane e non si possono quindi paragonare le votazioni di laurea. Al contrario un ragazzo difendeva arditamente la posizione per cui un voto alto è fondamentale per avere maggior appetibilità nel mercato del lavoro. Sono alla fine giunti alla conclusione che si potrebbero considerare 3 gradi di "meritevolezza", all'interno dei quali non vi è molta differenza: tra il 100 e il 106 è una buon risultato, tra il 107 e il 110 è un ottimo risultato, la lode...è per i supereroi. 
  2. Lingua Inglese. Amen. Esistono poi alcuni supereroi iperpoliglotti. Questi esemplari sappiano che hanno una jolly da giocarsi nel mondo del lavoro.
  3. Conoscenza informatica. Internet, Word, Power Point e Excel non si possono non sapere usare. Poi si possono sempre imparare meglio...mentre per alcune posizioni c'è bisogno di essere Excel Ninja (Citazione da una offerta di lavoro su internet)!
  4. Esperienza all'estero. Si ricerca infatti lo spirito di intraprendenza e la capacità di flessibilità ed adattamento; si ritiene inoltre possa essere un modo per evitare di "assumere" i così detti bamboccioni. Più esperienze all'estero si hanno, meglio è. Probabilmente arrivare dall'estero sarebbe la soluzione ottimale, ma non penso ci siano molti casi di "ingressi" di cervelli nel nostro paese in questo momento.
  5. Esperienza extra curriculare. Può essere una passione (il tifoso di calcio non penso che valga!), un lavoro part-time, un'esperienza di sport ad alti livelli, fare parte di un'associazione o fare del volontariato. Per la serie: non ho passato 5 anni nella biblioteca dell'università, o, più probabilmente, ho anche altri interessi oltre ad ammazzarmi di negroni al bar Tappo dopo aver passato una giornata a dormire in Sormani!
La realtà è che il mondo non è pieno di supereroi, ma di persone che si impegnano o meno. Sotto questo punto di vista abbiamo (quasi) tutti la nostra opportunità. 

Nel prossimo mio blaterare cercherò di scrivere il più concretamente possibile come funziona un processo di selezione in molte grandi aziende in Italia.

Perché lo faccio?
Boh. Spero di essere utile a chi inizierà questo lavoro (cercare lavoro, è un lavoro!).



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