venerdì 17 gennaio 2014

La prima vera offerta di lavoro!

[Internazionali di tennis, Roma]

Ci vogliono muscoli d'acciaio, tenacia, concentrazione e tanta pazienza...e alla fine arriva! 

Una chiamata inaspettata, un colloquio senza troppe aspettative, e ZAC! 
Senza nemmeno avvisarti, così, ti mettono davanti la lettera d'impegno:

Con la presente le confermiamo il nostro impegno 
ad assumerla alla dipendenze della nostra Società (...)

Sono uscita dal loop degli stage!!! 
[" Quanti anni hai? Era anche l'ora!" dice un mio simpatico ex!]

Quindi qualcuno assume ancora, e senza aver nemmeno fatto uno stage in quella posizione! 

E fu così che mi risentii scorrere il sangue nelle vene e mi resi conto che qualcosa valevo ancora, se qualcuno era disposto ad assumermi...uno stipendio vero, una tredicesima, una quattordicesima!!! 

Con Gennaio ho riniziato tutto da capo, nuovi colleghi, nuovo lavoro, presentati, fai bella figura, sorridi, cerca di dire cose intelligenti, ricordati i nomi...tutto nuovo, mille energie da investire...ma che bello farlo con un contratto! 

Quasi mi dispiace, non potermi più nascondere dietro alla lamentela dello stage, all'autocommiserazione nella consapevolezza di fare parte di quella metà di popolazione giovanile senza un lavoro.

Mo', me tocca lavura'!



martedì 19 novembre 2013

Piccolo sfogo serale - Macinando Job Descriptions

[Macina dei Balcani]

Macinando Job Description, guardate cosa ho trovato!
Oh, per la prima volta ho notato questo tipo di descrizione per uno stage in una grande multinazionale:


Per Laureati da meno di 12 mesi sarà attivato uno "Stage di Formazione e Orientamento" della durata di 6 mesi.
Per Laureati da più di 12 mesi che risultino inoccupati/disoccupati (iscritti alle liste di disoccupazione) sarà attivato uno "Stage di Reinserimento/Inserimento Lavorativo" della durata di 6 mesi.



...ci siamo! anche le aziende hanno finalmente realizzato come aiutare i poveri inoccupati/disoccupati (e sono solo parzialmente ironica, o forse è una specie di ironia alla potenza che quasi va ad annullare il senso ironico...discorso contorto. Per chi non avesse capito: pazienza, non vi siete persi niente).


Questo, quindi, è il perfetto riassunto. 

Con la differenza che lo stage con alcune agenzie puoi prolungarlo fino a 12 mesi. 

E cosa succede dopo 12 mesi di stage di reinserimento lavorativo? 
Se volessi fare un altro stage?
Puoi farlo! Fino a 12 mesi!

E cosa succede se dopo 24 mesi di stage di reinserimento lavorativo? 
Se volessi fare un altro stage?
Puoi farlo! Fino a 12 mesi!

Dopo?
Fino ad oggi basta. 
Dopo 2 anni di stage (6+6+12+12) per legge non puoi fare stage.
MA!
Ho scoperto, tramite la mia agenzia di fiducia (che si fa pagare una percentuale mensile per fungere da parte terza rispetto al candidato e all'azienda al fine di regolarizzare lo stage), che il nostro amatissimo governo il prossimo 9 Dicembre 2013 sta pensando di andare a modificare questa piccola postilla (come se non avesse nulla da fare in questo periodo!) che prevede un massimo di 24 mesi totali per gli stage di reinserimento lavorativo.

In questo modo, AUDITE AUDITE, possiamo andare avanti a vita a fare stage :)

Ed io ne sono pure contenta.
Andiamo avanti a macinare stage!
(alla faccia della choosy)

mercoledì 6 novembre 2013

Latte Stagista - The Show Must Go On


Latte Stagista
Sempre fresco e genuino
Da consumarsi preferibilmente a tempo indeterminato

Dal Diario di una stagista #4


Rieccomi!!!!!!!!!!
Shame on me...catapultata nel nuovo stage ho abbandonato il blog, e mi sono ritrovata a fare la fighetta pubblicando foto su facebook di eventi e serate di lavoro (amo il mio lavoro!)...e non ho più scritto.
Poi ho ritrovato questa cartolina...quanta saggezza!

http://repubblicadeglistagisti.blogspot.fr/2009/02/dal-latte-stagista-che-guevara-la.html

Ormai sono all'ottavo mese del terzo stage (three, it's a magic number!) e sto cercando di capire se dal latte stagista può nascere qualcos'altro...non so, un contratto formaggio - sperando che sia destinato alla stagionatura...(*risata a denti stretti!)

Nel frattempo, per non ritrovarmi con le chiappette per terra, prima che mi dicano "mi dispiace, saresti andata benissimo per questa posizione ma il capo-del capo-del capo del paese XYZ ha deciso di tagliarla...sai, il mercato...i target...blabla....", ecco, ho ri-ri-ri-iniziato il mio secondo lavoro: la ricerca di un lavoro. E via:

  • Aggiorna il CV - facendo attenzione a non deprimerti notando che sono due anni che fai stage...mi sembra di fare la collezione delle figurine panini, solo che al posto dei calciatori ho i brand di aziende!
  • Aggiorna Linkedin - praticamente quando vedi una persona che aggiorna il profilo di Linkedin puoi iniziare a pensare che il soggetto in questione abbia l'intenzione (volente o nolente) di mettersi in movimento.
  • Inizia a stalkerare - lo stalker inizia a guardare tutti i collegamenti Linkedin per vedere che belin fanno gli altri nella vita, quel compagno delle elementari che non senti da decenni ma che ti ha aggiunto su Linkedin di sua sponte ed ora potrebbe girare il tuo CV al capo...

RIFLESSIONE: mi sono ritrovata a pensare che una caratteristica necessaria in queste situazioni è l'umiltà. Umiltà intensa come il mettere da parte l'orgoglio personale quando dovrai comunicare ai tuoi amici che anche questa volta non ti assumeranno, quando ti ritrovi a mandare il CV al tuo vecchio capo o a quel conoscente al quale già 8 mesi prima l'avevi mandato...e in tutto ciò, cercare di mantenere un po' di quell'orgoglio che è necessario per essere sicuri di sé e non abbattersi, ma per andare avanti a "far fronte"..che poi si tratta di fiducia.
Tutto questo, per quanto fastidiosamente fastidioso (!!!), penso sia un bell'allenamento.


lunedì 1 aprile 2013

Uno stage dopo un anno dalla laurea? Yes you can!

Dal Diario di una stagista#3. 

Rieccomi dopo mesi di silenzio, con buone (paradossali) nuove, come sempre vissute sulla mia pelle.
Uno stage dopo un anno dalla laurea? 
Come ho già accennato, è possibile.
Lo stato cerca le leggi per tutelare (??!) i giovani...e noi cerchiamo di aggirarle per tutelarci!
Non fa una grinza, no?! 
Ha senso come la vendita di colbacchi russi nell'afa di agosto in centro asia!!!

[Buchara, Uzbekistan]

Breve premessa.
Stavo facendo uno stage (il secondo) in un'ottima azienda, più o meno retribuito, quando è nata l'opportunità di un altro stage che,  per vari motivi, ho ritenuto essere decisamente migliore per me. Peccato fossero passati i famosi 12 mesi dalla laurea specialistica! Ecco quindi che mi sono mossa per capire se, come avevo scritto, era effettivamente possibile aggirare l'ostacolo.

Mi sono quindi recata in Via Strozzi angolo via Soderini a Milano, al centro per l'impiego
Il mio scopo era registrarmi come inoccupata, per poi fare uno stage di inserimento nel mondo del lavoro (al posto dello stage di formazione che in genere si fa tramite l'università). Inoccupata vuol dire non aver mai avuto un vero contratto di lavoro (diversamente dal disoccupato), dove lo stage non è considerato un contratto di lavoro.
Una volta ottenuto il documento avrei semplicemente inviato tutto alla società di formazione e lavoro che mi avrebbe fatto da tramite con l'azienda in questione. Di società ne esistono più di una legate alla provincia di Milano, alcune possono farti fare fino a 6 mesi, altre fino a 12 mesi di stage! (Nessuno al telefono è stato in grado di darmi delle spiegazioni riguardo al motivo della differenza).
Per poter ricevere il documento dovevo solamente consegnare un modulo in cui dichiaravo di essere "immediatamente disponibile allo svolgimento di attività lavorativa" (Dichiarazione di Disponibilità al Lavoro).
Eccone alcuni passaggi:

Dichiara altresì
  • Di essere attualmente OCCUPATO e di non superare il reddito minimo personale escluso da imposizione;
  • Di non aver mai svolto attività lavorativa come lavoratore subordinato, autonomo o con ritenuta d’acconto ed essere alla ricerca di un posto di lavoro da più di 12 mesi o da più di 6 mesi se giovane (inoccupato); 
  • Di essere DISOCCUPATO dal _____________ a seguito di cessazione di rapporto di lavoro subordinato, autonomo o con ritenuta d’acconto ed essere alla ricerca di un posto di lavoro da più di 12 mesi o da più di 6 mesi se giovane (disoccupato):
  • Altro : 
Il documento viene consegnato al punto di informazione all'interno di una struttura nuova di un anno.
Dentro...un mondo intero! Giovani, anziani, italiani, stranieri, donne coperte fino alla testa e donne decisamente scoperte (gli estremi si assomigliano?!)...e già la mia mente si perdeva. 
La giornata sarebbe stata lunga, la coda era interminabile e, avendo bisogno di quel documento, non mi rimaneva che aspettare. Al posto di mettermi le cuffie e leggere il mio libro, mi veniva voglia di ascoltare i vicini, osservare il micro mondo dentro quelle mura a forma circolari. Un ragazzo vestito da muratore chiedeva al cellulare ad un possibile datore di lavoro (ho ipotizzato io) di quale documento aveva bisogno per assumerlo; una donna con figli e vestiti malandati chiedeva all' info point informazioni in una lingua incomprensibile (con conseguente irritazione della donna allo sportello); un uomo tatuato in volto urla contro la donna al bancone, scoprendo di non poter avere alcun documento senza avere la residenza nel comune di Milano; una ragazza aspetta il suo turno mentre cerca l'i-phone nella sua borsa di Prada.
Persone diverse, ognuno con una propria storia. Tante speranze, poche certezze.

Dopo 4 ore di attesa senza abbandonare la posizione, ecco che arriva il mio numero!
La signora allo sportello mi chiede sgarbatamente cosa voglio. Le rispondo, gentilmente, e già la conversazione prende un'altra piega. Le chiedo se ha già pranzato, le viene voglia di chiacchierare. Mi spiega che il primo giorno che hanno aperto la nuova struttura, il 17 Dicembre 2012, sono passate solamente in quella giornata più di mille persone. Si lamenta del suo lavoro, mi racconta che le cose non funzionano, che sono troppi pochi dipendenti e il numero di persone che vengono a registrarsi come disoccupati aumenta sempre di più. E mi dice la sua delusione nel dare alle persone solamente un pezzo di carta, "perché qui non diamo un lavoro...tutti mi chiedono un lavoro, ma io non posso fare niente!" mi spiega.
E per questo ha votato Grillo! (Cosa??????!!).
[Era il giorno dopo le elezioni, e ancora non pensavo che tante persone avrebbero davvero potuto votarlo!]. 

Ottenuto il mio documento torno a casa, mi lavo le mani, pranzo pronto, nessun affitto da pagare.

Nel 2012 si contano circa 200.000 disoccupati tra gli under 35 laureati. 
E' quanto emerge da dati Istat, che indicano un aumento di circa il 28% sul 2011. 
La crisi colpisce quindi anche i giovani con i titoli di studio più elevati: 
a confronto con il 2008 si registra una crescita quasi del 43%. 

Ora ho iniziato il mio terzo stage, sono felice di questa opportunità nonostante non abbia alcuna certezza sul futuro. Sono contenta perché continuo ad imparare (e il lavoro è una figata!). So di essere privilegiata e di avere le spalle coperte, ma mi permetto di pensare che è inutile preoccuparsi eccessivamente.

Le migliori occasioni nella mia vita sono nate da esperienze totalmente diverse, 
non sono state pianificate a tavolino. 

[Mercato Chorsu, Tashkent, Uzbekistan]

martedì 8 gennaio 2013

Dal Diario di una stagista #2. Midterm stage

MIDTERM STAGE.
Le elezioni di metà mandato in america e i dubbi di metà stage in Italia.
Ogni due anni le prime, ogni tre mesi i secondi.

Ovvero, mi terranno o no? 

Nella mia esperienza da neo laureata [brevissima riflessione: mi considero neo laureata da troppo tempo ormai!], ci sono varie fasi durante lo svolgimento di uno stage (sono fissata con l'ordine delle idee, riecco i miei soliti elenchi!!!)

Starting again 
Si inizia uno stage, e si tira un sospiro di sollievo, quantomeno per il semplice fatto di non dover stare a casa a cercare lavoro (il lavoro più estenuante di tutti). Si è pieni di speranza e di forza di volontà, ce la si mette tutta, per capire, imparare, dimostrare...

Midterm stage 
Si è autonomamente operativi (perché gli stage in cui si fanno fotocopie e si portano caffè non esistono più da parecchi anni!!!), ed iniziano a sorgere le domande. 
Che ne sarà di me? 
Allora si inizia a pensare di agire, di chiedere al capo se ha qualche suggerimento/piano per il futuro/notizia utile...in alcune aziende esistono i colloqui con le HR di metà stage, nella mia esperienza assolutamente inutili, ma non voglio generalizzare.
Ad ogni modo, si iniziano a fare due calcoli....potrebbero fare a meno di me nel mio team? 

Allora ti rendi conto che la progettualità della vita si ferma a quella fatidica data. Certo, finendo a maggio potrei sempre fare una bella vacanza nel caso non mi venga offerta una posizione, in fondo sono in linea con lo "stipendio" minimo per gli stagisti che il ministero del Welfare avrebbe definito a Dicembre nella bozza delle linee guida sui tirocini...una gran conquista e certezza!!!

http://www.corriere.it/economia/12_dicembre_21/addio-allo-stage-gratis-in-azienda-compenso-minimo-a-400-euro-lordi-lorenzo-salvia_01e1a310-4b35-11e2-b8d2-bbed1fc21916.shtml

Ci siamo quasi. 
Quando mancano poche settimane alla conclusione dello stage. Dopo aver parlato con vari capi e HR di turno, si inizia a cercare lavoro, perché "intanto è meglio che ti guardi in giro". 
Ed ecco la fatidica domanda, per avere ancora qualche speranza, ovvero ucciderla totalmente: 
Ci sarà il budget?! 


Alla mia collega, stagista come me, le hanno detto che non hanno ancora i budget definiti, essendo gennaio...forse lo avranno il 15 del mese...e quindi fino a quella data non sanno dirle se possono tenerla dopo lo stage. Ci tengo a sottolineare che il 19 del mese le scade il periodo di stage. E non mi stupisco che in un momento in cui era particolarmente oberata di lavoro, quando non c'era più nessuno in ufficio tranne noi due, sia scoppiata a piangere.
È  l'incertezza che fa saltare i nervi.
Uscendo poi a pranzo senza di lei con altri colleghi, si parla di budget 2013, ed sembra siano stati già definiti...che mondo bizzarro!

Dunque l'importante è non leggere troppo i giornali, che rassicurano poco sul tasso di disoccupazione giovanile.

Meglio non pensare che ormai è passato un anno dalla laurea, ed in teoria non si possono fare più stage. In teoria perché la gabola potrebbe essere quella di iscriversi a delle liste presso il Centro per l'impiego o uno degli Sportelli comunali per il Lavoro. In questo modo si viene registrati come inoccupati (perché chi ha effettuato solo stage-che non è un vero contratto di lavoro- si considera inoccupato), e si può poi effettuare un ulteriore stage. Una mia amica ed ex collega di specialistica in università ha iniziato in questo modo un altro stage. Tataaaaaaaa!


Ad ogni modo, l'unica soluzione credo sia pensare una cosa alla volta. 
"Il momento passato non è più; quello futuro non è ancora in nostro possesso. È come un viaggiatore in treno: per arrivare alla meta non cammina avanti e indietro, ma sta seduto al suo posto. Così dobbiamo stare fermi nel presente. Il treno del tempo cammina da sé (...) 
C. Lubich

lunedì 17 dicembre 2012

Dal Diario di una stagista #1. Starting again



Rieccomi alle prese con un nuovo stage!!! W gli stage :) 
No dai, questa volta dovrebbe esserci qualche possibilità per il futuro...o forse no. Chi può saperlo!

Il lato positivo è che, non essendo il primo, alcune regole base dovrei averle imparate...come non fare l'after e poi sperare di essere ancora abbastanza gggiòvane per reggere tutta la giornata al lavoro! A proposito, qui mi danno della quindicenne perché dopo i 30 anni le donne iniziano ad aver paura dell'età, non festeggiare i compleanni, togliere la data da Facebook...a certe mie amiche è successo già dopo i 21...ad ogni modo, io mi sento già vecchia per certe cose!

Vediamo cosa mi ero riproposta di tenere ben a mente durante 
I PRIMI GIORNI DI STAGE in azienda:
  1. Arrivare puntuale!
  2. Conquistare uno spazio fisico e socializzare con la propria postazione, l'altezza e l'inclinazione della sedia (per non farsi venire crampi al polso causa Excel), il proprio PC, miglior amico e nemico sul posto di lavoro...
  3. Ricordarmi i nomi delle persone che mi presentano, e all'inizio non è una cosa così semplice! Già normalmente quando mi presento raramente faccio attenzione al nome perché sto pensando a sorridere ma non troppo, a non stare gobba, a stringere la mano in maniera decisa (ma non troppo)...e va a finire che nemmeno ho sentito il nome. Poi all'inizio ti presentano mille persone e per la mia memoria smemorata è assolutamente improbabile ricordarmi anche il mio vicino di scrivania! Per questo motivo...durante la prima settimana è andata a finire che ogni nome nuovo me lo sono andato ad appuntare sul mio magggico quadernino. Ah, anche questa volta è risultato fondamentale ricordarsi il nome del tecnico informatico...dato che fin da subito ci sono stati problema di abilitazione a qualche cartella comune o guasto improvviso..
  4. Devo ricordarmi dell'importanza dell'email e delle persone da mettere in c/c...come mettere sempre il capo in c/c se scrivo ad un'altra persona in posizione superiore alla mia (praticamente chiunque!). Scripta manent, verba...nessuno ti da retta! Quindi archiviare tutto per poter dimostrare che quella mail era stata mandata in data X a persona Y. Poi impostare la firma elettronica sulla posta possibilmente con un unico classico font, di un unico colore, senza faccine/disegnini strani. Qui si tratta di buon gusto.
  5. Dare del tu o del lei? Ecco perché l'inglese non è poi così male...comunque ho deciso, do sempre del Lei finché qualcuno mi ferma e mi dice "diamoci pure del Tu"! L'importante è non alternare gli stili a random perché presi da dubbi esistenziali (?!)...ai grandi capi dei capi Aug, Namaste (namas = inchinarsi, salutare con reverenza). 
  6. Altra cosa utile durante le prime settimane è farsi un organigramma per lo meno della propria divisione, per avere un'idea dei ruoli...
  7. Atteggiamenti: devo impegnarmi ad ascoltare prima di parlare, per far vedere la mia disponibilità e umiltà (non come certa gente uscita da certe università di economia che, certamente molto choosy, pensano di entrare in un'azienda e diventare manager nel giro di qualche mese!), ma anche a far sentire la mia voce altrimenti nessuno mi considererà mai...e non parlare male delle persone, anche se gli altri lo stanno facendo...perché ritornerà sempre indietro a boomerang. Guadagnare autonomia ma saper chiedere, anche perché altrimenti si sbaglia e non si impara na' cippa (e ti cazziano).
Ormai è passato più di un mese dall'inizio dello stage, e per fortuna Natale sta per arrivare...a parte qualche fotocopia quando c'è bisogno, sto lavorando un sacco...imparo tantissimo e non mi dispiace come lavoro...

Quant'è bella giovinezza,
che si fugge tuttavia!
chi vuol esser lieto sia:
di doman non c'è certezza.


venerdì 16 novembre 2012

Forward. Come cercare lavoro?

Chi cerca trova. 
Si spera poi che si trovi quello che si stava cercando e non altro, anche se ogni occasione...è un'occasione.
In questo momento mi sembra che il lavoro più che nascondersi proprio non vuole giocare con noi giovani, quindi non resta che rincorrerlo. 
Ma come?
Semplici strategie di attacco (e di difesa) di una stagista milanese alle prese con il mondo del lav...ehm, no, degli stage.

  • Prima di tutto i centri per l'orientamento al lavoro delle università. Ogni università ha un portale, come il COSP per la Statale, il Jobgate per la Bocconi o il portale ST&P della Cattolica, il Career Service del Poli. Oserei dire che più sono le risorse (si, monetarie) di un'università, più alte sono le possibilità che ci siano offerte di lavoro decenti. Per candidarsi alle offerte di lavoro bisogna essere registrati come studenti, ma rimane il fatto che se qualche amico iscritto ad altre università vi fa sapere quali sono le posizioni aperte, si può sempre mandare un'auto-candidatura per quella posizione mandando una email con lettera motivazionale al sito dell'impresa in questione. 
  • Career Day. Ovvero partecipare a tutti i career day esistenti nella città in cui si vuole lavorare. A milano in autunno e a primavera vengono organizzate queste giornate nelle università dove partecipano varie aziende. Statale, Cattolica, Politecnico (Bocconi solo se siete studenti bocconians...). CV alla mano e sicuri di sé alle prese con il marketing personale. Sarebbe meglio avere le idee chiare sul tipo di posizione che si vuole cercare, altrimenti si finisce come un mio amico che, alla domanda "che posizione sta cercando?" si è messo tra il recruiter e il sole dicendo: "ah, mi dica lei che posizioni avete. Per quanto mi riguarda posso anche farle da parasole!". 
  • Siti utili. Per controllare tutti gli annunci di lavoro possibili, bisogna controllare vari siti e social network. I seguenti sono stati, più o meno, utili:
http://www.monster.it/
http://www.linkedin.com/
http://lavoro.corriere.it/
http://www.repubblicadeglistagisti.it/
http://www.jobadvisor.it/
http://www.infojobs.it/

Apro una parentesi. Avete sentito parlare di Silp?
Dunque, quello che dovrebbe essere è un' app per trovare lavoro che scarica le informazioni e il curriculum presente sul profilo Twitter, Facebook, Blog, Tumblr, LinkedIn per mettere in contatto datori di lavoro e lavoratori.  Sul serio? Ecco quello che mi dice Silp da settembre, quando l'ho installato su FB: 
You don't need to do anything – Silp does the work for you. You've told Silp what you're interested in. Now new career opportunities will come your way – but only jobs you'll love.


  • Network personale. Vorrei momentaneamente evitare discorsi complicati su raccomandazioni e segnalazioni, ma la mia esperienza è che davvero il network è fondamentale. A questo proposito penso sia davvero importante il rapporto con i professori, ai quali si possono chiedere suggerimenti; capita infatti che ricevano da loro conoscenti richieste di segnalazioni di studenti meritevoli da inserire in aziende, un modo per risparmiarsi lunghi tempi di selezione. Parlare della propria situazione con amici e parenti può essere utile, anche per avere suggerimenti riguardo ad annunci di lavoro.
Ogni azienda poi ha un sito dove, nella classica pagina "lavora con noi", si possono trovare annunci sulle posizioni aperte. Le auto-candidature penso servano proprio a poco. Le aziende ricevono una quantità di CV infinita...una volta una persona delle risorse umane mi diceva come loro, avendo troppe richieste, hanno bisogno di fare una forte selezione fin dall'inizio; per questo motivo attingono in genere studenti provenienti dalla Bocconi. "In fondo ci sono talmente tante persone laureate in Bocconi che statisticamente qualcuno di veramente valido si trova facendo poi una selezione ulteriore". Sig.

Una volta ottenuto un primo colloquio, non resta che dare il meglio di sé...ed aspettare una risposta. Sempre che arrivi, perché la maggior parte delle aziende non hanno il  minimo rispetto per le persone in quanto esseri umani, e nel caso non si venga selezionati, anche dopo aver fatto 4 colloqui compreso quello con il manager caput mundi, beh, non è detto che si riceva una comunicazione a riguardo...semplicemente, puf. Scompaiono nel nulla.

Allora, per consolarmi, riapro la mail dello zio G che mi dice:

"Cio' che non avviene non conviene!"